venerdì 29 ottobre 2010

Intervista con Sergio Sorrentino, quarta parte


Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Qualsiasi brano di Debussy, il primo volume degli Studi di Gilardino, La espiral eterna di Brouwer, il Nocturnal di Britten, La Sequenza per chitarra di Berio, qualsiasi partitura di Ligeti. Anche qui ne ho dette 6!

Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli ti sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Un consiglio: di amare sempre quello che si fa e di non smettere mai di ricercare e di essere intellettualmente curiosi.

Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?

Mi piacerebbe collaborare con Boulez, Reich, Fedele, e suonare la loro musica.
Ho numerosi progetti in cantiere. Per fine anno il mio brano “De Citharae Natura” per chitarra verrà pubblicato dalle edizioni Rugginenti (il brano è stato premiato al Concorso di Composizione per Chitarra “Petrassi” del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma). Dovrò registrare un disco per il Centro di Musica Contemporanea di Milano dedicato a nuove musiche per chitarra, promuovere il disco Rai Trade della compositrice Carla Rebora (dove sono presente in due brani solistici), prepararmi bene per i miei prossimi concerti (il 19 sarò al Dal Verme di Milano in veste di solista), continuare la mia collaborazione con diversi compositori (tra cui Azio Corghi, Anne-Marie Turcotte, Carla Rebora, Paola Calderone, con la quale stiamo realizzando un progetto esecutivo e compositivo sulle Sequenze di Berio) e con diversi Ensemble (tra cui il New Made Ensemble). Prepararmi bene con il Trio di improvvisazione contemporanea (tromba, chitarra e live electronics) e per il nostro prossimo Tour (Lussemburgo, Francia, Belgio, Olanda, Germania).
Studiare quante più nuove musiche possibili ed incentivare quanti più compositori possibili alla composizione chitarristica.
Da settembre quasi sicuramente inizierò a perfezionarmi dal punti di vista compositivo all'Accademia Perosi di Biella con Azio Corghi.
Sono in progetto alcuni cd solistici sulla nuova musica per chitarra
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Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Sartre, uno dei miei autori preferiti... Si fa musica per ricercare un'unione con l'assoluto. Chi fa musica, nella società di oggi, occupa un posto sempre cangiante, a seconda degli interlocutori che incontra nel cammino (che è sempre solitario). La musica potrebbe contribuire ad un drastico miglioramento della società consumistica, edonistica ed egoistica odierna, a patto che le si conceda uno spazio adeguato. Spazio però che non viene concesso (perchè la buona musica è sinonimo di cultura, cultura è sinonimo di pensiero critico, e quest'ultimo ovviamente dispiace non poco a chi ci governa).

Grazie Maestro!

Empedocle70

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