sabato 31 ottobre 2009

DISSONANZEN 09-ADAM RUDOLPH-PIETRASANTA PROJECT


Venerdì 6 novembre ore 20.30
Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
Adam Rudolph presenta
Go-organic Orchestra: Pietrasanta project
Ensemble Dissonanzen
Is Jazz Ensemble
Consort di flauti dolci del Conservatorio di Cosenza


Ensemble Dissonanzen
Tommaso Rossi, flauto
Marco Sannini, tromba
Giulio Martino, sax
Francesco D’Errico pianoforte
Marco Cappelli chitarra

IS JAZZ ENSEMBLE

Luigi Di Nunzio sax alto
Pietro Riccardi sax alto
Canio Lucia sax baritono
Pino Melfi tromba
Ciro Riccardi tromba
Alberto Falco chitarra
Marco de Tilla contrabbasso
Pierluigi Delle Noci percussioni-batteria
Dario Guidobaldi percussioni-batteria

Alessia Viti, violino
Isabella Parmiciano, violino
Chiara Mallozzi, violoncello

Consort di flauti dolci del Conservatorio di Cosenza
Tommaso Rossi, Daniela D’Ambrosio, Annalisa De Simone, Mirko Onofrio flauti dolci

mercoledì 28 ottobre 2009

Teatro Fondamenta Nuove Venezia: SAN SERVOLO JAZZ MEETING 2009

SAN SERVOLO JAZZ MEETING 2009
giovedì 5 novembre 2009, ore 21 Isola di San Servolo
MICHAEL BLAKE sax tenore
BEN ALLISON contrabbasso
HAMID DRAKE batteria
giovedì 12 novembre 2009, ore 21 Isola di San Servolo
FRANCO D'ANDREA pianoforte
sabato 21 novembre 2009, ore 21 Isola di San Servolo
KEN VANDERMARK sassofoni, clarinetto basso
PAAL NILSSEN-LOVE batteria
giovedì 26 novembre 2009, ore 21 Isola di San Servolo
FRANCESCO BEARZATTI sax tenore, clarinetto
GIOVANNI FALZONE tromba
DANILO GALLO basso acustico, contrabbasso
ZENO DE ROSSI batteria
In collaborazione con Veneto Jazz

Teatro Fondamenta Nuove: Risonanze

RISONANZE fall 2009
Rassegna di nuove musiche contemporanee
Venezia, Teatro Fondamenta Nuove

Venerdì 30 ottobre 2009 ore 21
Jennifer Walshe voce, strumenti vari
in collaborazione con la Fondazione Claudio Buziol

Domenica 15 novembre 2009 ore 21"BERLIN NIGHT"
[progetto speciale in occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino]
dj sets by GUDRUN GUT & THOMAS FEHLMANN
Gudrun Gut, Thomas Fehlmann elettronica
Alle ore 18, proiezione del film Die Mauer (Il muro), regia Jürgen Böttcher (RDT, 1990, 99')
Con il patrocinio del Goethe Institut Italien e in collaborazione con l'Associazione Culturale Italo-Tedesca

Giovedì 3 dicembre 2009 ore 21
"Gary Lucas chitarra
Dean Bowman voce

Sabato 30 gennaio 2010 ore 21
Erik Friedlander violoncello
Trevor Dunn contrabbasso
Mike Sarin batteria

lunedì 26 ottobre 2009

Ensemble Phoenix Basel in concert


"Flashbacks"
Sonntag, 1. November / Montag, 2. November 2009, 20.00 UhrGare du Nord Basel


Mario Davidovsky (*1934) Flashbacks (1995)

Luca Francesconi (*1956) A fuoco (1995)

Gabriel Valverde (*1957) Sexteto (1997/98)

Roberto Gerhard (1896-1970) Libra (1968)
Jürg Henneberger: LeitungChristoph Bösch: Flöte/Altflöte/Bassflöte/Piccolo

Toshiko Sakakibara: Klarinette/Bassklarinette

Consuelo Giulianelli: Harfe

Maurizio Grandinetti: Gitarre

Helena Bugallo: Klavier

Daniel Buess: Schlagzeug

Marianne Aeschbacher: Violine

Friedemann Treiber: Violine

Patrick Jüdt: Viola

Beat Schneider: Violoncello


25. November 2009

Remise Bludenz (A), "Bludenzer Tage zeitgemässer Musik"

Werke von Alex Buess, Knut Remond, Bernard Parmegiani
Christoph Bösch: Flöte

Daniel Buess: Schlagzeug

Jürg Henneberger: Klavier

Thomas Peter: Elektronik

domenica 25 ottobre 2009

I Fotografi e la Chitarra Classica

Pedro Jóia - Guitarra Clássica

Inconstâncias

g.classica

studio per Chitarra Classica

Nelle corde di Elena su SKY


Nelle corde di Elena. Omaggio a Elena Càsoli, recente documentario di Francesco Leprino (durata: 35'), verrà trasmesso sul canale Classica TV di Sky da domani 22 ottobre nelle seguenti date e orari:

1. 25 ottobre, opre 1.00
2. 27 ottobre, ore 17.15
3. 31 ottobre, ore 5.00
4. 2 novembre, ore 15.00
5. 6 novembre, ore 22.30
6. 18 novembre, ore 19.00

Al Gran Sole
via Maloja, 8
20158 Milano - Italy
+39 02 66823274
347 4412839
gransole@gransole.net
www.gransole.net

Chitarre in vendita dalla collezione del Maestro Davide Ficco

Cari Amiche e cari Amici il Maestro Davide Ficco mi ha cortesemente segnalato la sua volontà di cedere alcuni strumenti della sua collezione privata e chiesto di segnalarli sul Blog. Si tratta dei seguenti strumenti:











CHITARRA ROMANTICA del 1851
Restaurata, solida, data indicata a matita, ma cartiglio perso. Box in legno su misura compreso. Invio dati e ulteriori foto su richiesta. €1200. QUESTA CHITARRA E' STATA VENDUTA!














LUIGI LOCATTO 2004
Tavola in abete, fasce e fondo in rio, appena rilaccata.Meccaniche Fustero custom made silver/madreperla (intonse).Strumento eccellente, da provare.Invio dati e ulteriori foto su richiesta. €5000 oppure €4.850 con Fustero gold 204 originali (nuove). Astuccio Hilcox originale. QUESTA CHITARRA E' STATA VENDUTA!











FRANCISCO SIMPLICIO 1929, tornavoz in legno
Restaurata, tavola senza rotture, rilaccata a nuovo, rara.Invio dati e ulteriori foto su richiesta.Trattativa privata. QUESTA CHITARRA E' STATA VENDUTA!

Chi fosse interessato è pregato di contattare il Maestro Ficco direttamente tramite email: davideficco@alice.it

Intervista col Maestro Davide Ficco

sabato 24 ottobre 2009

LUCA GHIELMETTI, TIM SPARKS e MASSIMO SCOCA IN CONCERTO

LUCA GHIELMETTI, TIM SPARKS e MASSIMO SCOCA IN CONCERTO

Lunedi 9 novembre 2009 - ORE 19.30
Presso lo SPAZIO LAVIT
Via Uberti 42, Varese


LUCA GHIELMETTI: pianoforte - chitarra e voce
TIM SPARKS: chitarraMASSIMO SCOCA: contrabbasso

Quarta e ultima tappa del tour italiano 2009, Luca Ghielmetti, Tim Sparks e Massimo Scoca saranno lunedi 9 Novembre in concerto allo Spazio Lavit.

La serata, con inizio alle 19.30, sarà accompagnata dall’alta cucina dello chef Venanzio Pedrinelli dell’omonimo Ristorante varesino Da Venanzio, che curerà la preparazione del cocktail dinner, declinato in un menù agganciato alla migliore tradizione culinaria ma orientato all’elaborazione innovativa.

Palcoscenico dell’imperdibile evento, all’insegna dell’eccellenza musicale ed enogastronomica, è lo Spazio Lavit di Varese, scenografia originale di eventi di qualità e luogo d’incontro e scambio culturale.

Il prezzo di partecipazione all’evento (cena + concerto) è di 35,00 Euro.
Prenotazione obbligatoria entro il 6 Novembre 2009.

Per ulteriori informazioni e per confermare la prenotazione contattare i seguenti recapiti:
Email:
splasch.eventi@gmail.com

Cellulare:
Serena Cortese +39 346 9464888
Sara Cattaneo +39 349 8204186


Per informazioni sulla location: www.spaziolavit.com

Cantautore raffinato e dallo stile personalissimo, LUCA GHIELMETTI è discograficamente attivo dal 1990, anno in cui ha partecipato al prestigioso Premio Tenco per la canzone d’autore. Tra i suoi brani più celebri ricordiamo "Per amore dei tuoi occhi blu" e “A un passo dalle nuvole”, interpretate per il grande pubblico da Enrico Ruggeri. Dopo alcuni anni di inattività discografica, il chansonnier comasco ci regala il suo terzo album eponimo, prodotto da quel Greg Cohen che dopo essere stato parte della band di Tom Waits è oggi uno dei musicisti-produttori più ricercati al mondo, e realizzato con la partecipazione di collaboratori illustrissimi.

Tra questi il grande musicista americano TIM SPARKS: chitarrista tra i più innovativi della scena internazionale, sarà eccezionalmente presente per l’occasione, unica tappa varesina del suo tour europeo. Sin da quando per la prima volta si impose all’attenzione del mondo aggiudicandosi nel 1993 il campionato National Fingerstyle Guitar in Kansas grazie al suo inarrivabile arrangiamento per chitarra dalla celeberrima suite Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky, Tim Sparks non ha mai smesso di sorprendere ed entusiasmare il pubblico.
Grazie alla capacità eccezionale di arrangiare qualsiasi tipo di musica per sola chitarra, Sparks ha creato uno stile chitarristico unico che attraversa tutti i limiti geografici e storici e un audace repertorio che mescola background classico, jazz e ritmi e sfumature melodiche dell’amata musica dei Paesi Balcanici e Mediterranei.

La formazione musicale è completata da MASSIMO SCOCA al contrabbasso: musicista eclettico, capace di spaziare attraverso i più vari stili musicali, collabora con noti artisti italiani e stranieri (Stewart Copeland, Lucio Dalla e Enrico Ruggeri…). Partecipa inoltre a varie rassegne jazz suonando con alcuni tra i migliori talenti italiani, da Gigi Cifarelli ad Antonio Faraò, ed Europei, come Ilaria Kramer e l'affermato e talentuoso pianista francese Jean Christophe Cholet. E' infine colonna portante di orchestre televisive in trasmissioni Rai e Mediaset, ed è unico basso della Silvano Belfiore Band del celebre programma televisivo di LA7 “Crozza Italia” condotta da Maurizio Crozza.

File Under Culture&Art 1.0.9

sand04

Promozione. Perché è così difficile trovare un valido veicolo o messaggio capace di spiegare l’arte? Cerco di spiegarmi meglio: perché è piuttosto facile trovare validi giornalisti (anche televisivi) o trasmissioni o mezzi di stampa capaci di diffondere il verbo della scienza e far capire quanto la ricerca sia importante per la società mentre è altrettanto difficile articolare un qualsiasi tipo di paradigma utile per spiegare la funzione dell’arte?
Non dico che gli artisti debbano spiegare il loro lavoro o che i giornalisti lo debbano fare in loro vece ma che potrebbe e dovrebbe esistere una discussione pubblica e comprensibile su quello che è l’arte per la persona, per la società, su cosa si impara da essa, su cos'è che rende possibile fare, pensare o sentire in modo diverso e innovativo.
Gran parte della critica d'arte mi sembra a volte solo un sincero tentativo di porre questioni ermeneutiche per addetti ai lavori, atte a suscitare polemiche e a evitare risposte dirette, mentre penso non sarebbe una cattiva idea cominciare a dare qualche risposta.
La scienza ha raccolto questa sfida e il successo di vendite di cui godono alcuni autori, i loro libri, le loro trasmissioni indicano un interesse sorprendentemente diffuso nei confronti dei problemi complessi, che ha prodotto un allargamento de1 dialogo sociale intorno ai concetti di potere, di bellezza e di limiti della scienza. In arte non esiste, praticamente, un modo equivalente. Eppure penso che la creazione di nuova cultura possa essere considerata come l'unica industria suscettibile di espansione illuminata, coerente e sostenibile (a parte il patrimonio nazionale spaghetti-pizza-mandolino). Ma la mancanza di una chiara connessione tra tutta questa atti¬vità creativa e la vita intellettuale della società condanna l'intero insieme dell’arte (e di chi dentro ci lavora) a una comprensione, un appoggio e uno sfruttamento davvero minimi e frustranti.
Se ci aspettiamo che la gente sostenga l'arte, attraverso tasse o lotterie, ci dobbiamo sentire obbligati a spiegare il valore che l'arte potrebbe avere per quelle stesse persone.

Empedocle70

venerdì 23 ottobre 2009

Donne in Musica: ControCanto - Evviva la chitarra

Fondazione Adkins Chiti - Donne in Musica
in collaborazione con
Comune di Frascati - Assessorato alle politiche culturali
con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio e della Provincia di Roma
presentano:
"Evviva la chitarra"Rassegna di concerti dedicati alle donne compositrici Direzione artistica: Patricia Adkins Chiti

29 ottobre 2009 h 11 Auditorium Scuderie Aldobrandini, Frascati"Che donne siamo" - Maria Vittoria Jedlowski, voce e chitarra
30 ottobre 2009 h 11 Auditorium Scuderie Aldobrandini, Frascati"Flussi e riflussi" - Marco Del Greco, chitarra
31 ottobre 2009 h 18 Auditorium Scuderie Aldobrandini, Frascati"Ombre Luci Variazioni" - Alfonso D'Avino
1 novembre 2009 h 18 Auditorium Scuderie Aldobrandini, Frascati"Mulher em Musica" - Giò Marinuzzi, voce e chitarraAndrea Filippucci, chitarra"Flussi e Riflussi" - Marco Del Greco
4 novembre 2009 - h 11 Istituto A. Rosmini, via G. Del Vecchio, Roma
5 novembre 2009 - h 11 Istituto Chiodi, via Appiano, Roma
6 novembre 2009 - h 11.15 Liceo Cervantes, via di Porta S.Pancrazio, Roma
12 novembre 2009 - h 19.30 Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara, Roma

Programmi dei concerti"Che donne siamo?"

Maria Vittoria Jedlowski, voce e chitarra

Luisa Indovini-Beretta: Hildegard (dedicato a M.V. Jedlowski)
Maria Vittoria Jedlowski: Ti riconosco sorella
Maria Linnemann: Norwegian Miniatures
Fernande Peyrot: Thème et Variations
Maria Vittoria Jedlowski: Coraggio
Sonia Bo: Il Dittatore (per chitarra e voce recitante, dedicato a M.V.Jedlowski)
Rita Portera: Memorie di scena (“Là ci darem la mano”) (2005)
Maria Vittoria Jedlowski: Uomini come rose
Tzipi Ben-YehEzkel: Friday, Saturday, Sunday
Annette Kruisbrink: Recuerdo da Homenaje a Andrés Segovia
Maria Vittoria Jedlowski: Sciamana mani di mandorle
Jana Obrovska: Sonata in modo antiquo - Allegro leggiero- Rondeau- Largo religioso

"Flussi e Riflussi" Marco del Greco, chitarra

Barbara Strozzi: Arie (1640 ca)
Ada Gentile: Perchitarrasola (2009)
Sofia Gubaidulina: Serenade (1960)
Barbara Giuranna: Incipit (1982)
Therese Brenet: Des roses de Paestum à la rose des vents de Dougga (2009) prima esecuzione assoluta
Hilda Paredes: Metamorfosis (1999)
Anne Marie Turcotte: Quattro Intermezzi (1995/96)
Carla Rebora: In Ottava Rima (2005)

"Ombre, Luci, Variazioni" Alfonso D’Avino, chitarra

Emilia Giuliani Guglielmi: Variazioni su un tema di Mercadante op.9 (1836)
Irma Ravinale: Sombras (1985)
Beatrice Campodonico: Around (Omaggio a Hector Villa-Lobos) (1992), Flounce (1992), Oasi (1992)
Maria Luisa Anido: Aire de vidalita (1952)
Maria Luisa Ozaita: Propuesta 1 e 2 (2005) Variaciones a modo de toccata (2005)
Teresa de Rogatis: Mormorio della foresta (1920), Soirée Madrilenne (1966), Balletto (1942), Fuochi Fatui (1967)

"Mulher em mùsica" Gio’ Marinuzzi, voce e chitarra

Andrea Filippucci, chitarra
Giovanna Marinuzzi: Noite sem luar - Corre - Para de clora - Volo Brasil - Teu nome em versos
Chiquinha Gonzaga: Atraente
Dolores Duran: A noite do meu bem
Sueli Costa: Porque te amo
Rita Lee Lança perfume
Rosa Pasos: Samba sem voce
Isolda: Outra vez

Info:Auditorium Scuderie Aldobrandini
Piazza Marconi 6, Frascati
069417195
Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica
info@donneinmusica.org
www.donneinmusica.org

Arturo Tallini in Concerto

29 ott 2009 20.00 Wolfsburgh - Germania
Recital: musiche di bach, Pisati, Maderna, Villa-Lobos, Ginastera

7 nov 2009 14.00 Odense (Danimarca)
H. Lachenmann. Salut für Caudwell per due chitarre, con Eugenio Becherucci

9 nov 2009 21.00 Roma, Conservatorio di Santa Cecilia: EMU Fest
prima assoluta di Traces di A. Bartezky, per chitarra e nastro magnetico

14 nov 2009 21.00 Roma
Il Gatto Nero, improvvisazioni su una novella di E. Allan Poe; con Nicola Trambusti (Voce) Sandro Pippa (Percussioni). Regia di Laura Jacobbi

4 dic 2009 15.00 Monterotondo (Roma)
Masterclass in collaborazione con Medici Senza Frontiere; il repertorio è a libera scelta dei partecipanti. Durante il concerto finale una giuria formata da Arturo Tallini, un chitarrista di fama e dal pubblico, assegneranno una borsa di studio di 200 euro. Laboratorio su Serenata per un Satellite di Bruno Maderna: il lavoro dei partecipanti sarà coordinato da Arturo Tallini e presentato in concerto la sera dell’8 Dicembre. www.arturotallini.it/masterclass.pdf

20 dic 2009 20.00 Casalpalocco
Concerto con gli artisti del Coro deòl’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Intervista a Gigi Masin (Laverna) di Empedocle70 quarta parte



So che nel tuo curriculum c’è anche una collaborazione con Bjork, ce ne vuoi parlare?

Collaborazione è una parola grossa, anche se suona bene. Se poi confrontata con le molte bugie presenti nelle biografie di alcuni musicisti pare pure poco. Un gruppo elettronico tedesco (To Rococo Rot) ha campionato, a mia insaputa, un mio pezzo pubblicato nel 1989. Bjork se n’è invaghita e ne ha fatto l’ossatura per la sua ‘It’s in Our Hands’ (la trovate nel suo ‘Greatest Hits’) ma scoprendo, nel frattempo, che quella musica non era teutonica ma bensì ..veneziana. Così il mio nome è scritto tra gli autori di Bjork, a pieno titolo direi. Ma quanta gelosia ha scatenato questa vicenda non puoi immaginare, non puoi… Ti fai dei nemici con un niente, nella musica.

Ci consigli cinque dischi per te indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta..

Ma non erano cento, i dischi da portare nell’isola deserta? Forse troppi, i dischi che dico io sono ancora i vinili, neri e pesanti… Senza pensarci troppo: ‘Inside Out’ - John Martyn, ‘Open to Love’ – Paul Bley, ‘Maritime Rites’ – Alvin Curran, ‘Mindif’ – Abdullah Ibrahim, ‘Live at Willisau’ - Chris McGregor and Brotherhood of Breath, e un sesto, dai!..’Azymuth’ – Wheeler, Taylor, Winstone.


Con chi ti piacerebbe suonare e chi ti piacerebbe suonare? Che musiche ascolti di solito?

Faccio prima a dirti con chi non vorrei suonare… Più scorrono gli anni e più cresce la voglia di suonare e girare il mondo. Poiché passo, in gran parte, il tempo disponibile a cercare ed ascoltare cose altre e nuove, ho tutta una serie di meravigliosi musicisti di cui mi innamoro di volta in volta.
Non sono il tipo di persona che ama suonar da solo, ma il percorso singolo diventa una condizione senza alcuna contromisura. Ho spesso condiviso il palco con amici poeti e scrittori (tra tutti il caro Massimo Palladino) con una chitarra o un pianoforte. Non mi interessa essere un solista, mi piace condividere e costruire assieme. E’ questo il caso, fortunato, del recente progetto ‘The Infant T(h)ree’ con Mirco Salvatori e Massimo Berizzi, che pare nato con forza e bellezza, come forti e belle sono le loro menti. Vedremo
.


Rimorsi e/o rimpianti? Quali saranno le tue prossime uscite e le prossime iniziative?


Un mare di rimpianti, perché no? Navighiamo, prima o poi un’isola si trova…. Per il futuro, fatta salva la corsa comune degli ‘Infant T(h)ree’ che ti dicevo e la bella banda di Laverna che macina idee e progetti, vorrei tornare presto a pubblicare nuova musica.
Grazie Gigi!

giovedì 22 ottobre 2009

Intervista a Gigi Masin (Laverna) di Empedocle70 terza parte



Quale significato ha l’improvvisazione nella tua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

Ho letto una recensione in cui giustamente veniva indicato Mozart come punto di riferimento per un moderno improvvisatore. Se ci pensi un attimo può sembrare un paradosso solo a chi non ama Mozart. L’improvvisazione è tutto, da secoli… è la minestra con cui hanno mangiato miliardi di musici, cantori, poeti, narratori, artisti. C’è chi ti dice che è un’uscita momentanea dagli schemi, un’invenzione, un’ispirazione, un colpo di genio in un pomeriggio di pioggia. Per me è una scintilla che ha illuminato e che talvolta illumina ancora la meraviglia del creato. Non vedo barriere, la musica è musica, espressione dell’intelletto che può o meno piacere. Ai miei occhi i griot dell’Africa occidentale non sono dissimili dalla meraviglia del maqam della tradizione araba, ma la questione è poi che i menestrelli medievali, gli sciamani, i cantori della pioggia, appartengono tutti alla stessa stirpe di artisti illuminati e vagabondi. Tutti senza uno straccio di partitura, non una nota scritta. La tristezza è sentir parlare di improvvisazione come parente povera della musica scritta, una parente a cui si perdona l’ardire di una scappatella o un errore di grammatica. Mondo misero il nostro che ha bisogno di barriere e frontiere pure nella mente.

Ho, a volte, la sensazione che nella nostra epoca la storia della musica scorra senza un particolare interesse per il suo decorso cronologico, nella nostra discoteca-biblioteca musicale il prima e il dopo, il passato e il futuro diventano elementi intercambiabili, questo non può comportare il rischio per un interprete e per un compositore di una visione uniforme? Di una “globalizzazione” musicale?

No, se il sentimento che ti muove è quello della conoscenza. E la scuola però insegna che la conoscenza non è coscienza. Ascoltare, leggere, cercare. Alla fine diventa un percorso soggettivo, ma raramente diventa un sentire più condiviso. Se la musica è ‘merce’ vuol dire che muove interessi e ricchezze in gran numero, perché la musica è un valore universale che entra nella vita di tutti, ad ogni latitudine. Diventa ‘coscienza’ dove si intreccia con la vita sociale, con le rivoluzioni o le lotte di un popolo, dove diventa canto di libertà, dove diventa bandiera. La studiamo e ce la fanno conoscere (la musica, intendo) come aspetto estetico, come un ‘fuori’ da noi, mentre invece è un moto interiore, è sensazione e sentimento e speranza. Se vai ad un concerto con l’aspettativa di benessere (o divertimento, il che è uguale) un motivo profondo ci sarà. Trovarlo, a volte, è il percorso di una vita.

La tua musica trasmette una certa sensazione di minimalismo, sei legato a questa corrente musicale? Ne sei stato influenzato e quali sono le tue influenze musicali?
Nasco, musicalmente, come chitarrista. La musica di John Martyn ha cambiato il mio modo di sentire e intendere la musica. Le accordature aperte si sono prese pomeriggi e notti insonni. Ma è l’incontro con Terry Riley, Alvin Curran, La Monte Young chem’ha insegnato ad ascoltare una parte di me che si sentiva chiusa dal ripetere canzoni e canzoni per il piacere degli amici. Minimalismo inteso come microcosmo di suoni e sensazioni, certo che sì, mi appartiene e mi ritrovo a casa. Ma è un continuo, un variare continuo, che è l’idea emozionante che mi aiuta e mi spinge a suonare. E’ un sentimento che inizia ma non sa dove andrà a finire….


ti propongo un gioco: ti faccio alcuni nomi, che penso siano legati alle tue idee musicali, e tu mi dice se ci ho azzeccato e che cosa significano o hanno significato per te? Incomincio: John Fahey - I Raga indiani - Italo Calvino - Brian Eno - Global Communication - Steve Reich

Italo Calvino su tutti, senza ombra di dubbio, senza togliere nulla a nessuno. Anni fa avrei detto Steve Reich senza fiatare perché intuivo, ma non avevo pienamente compreso, il nesso intenso che lega l’arte in generale con la storia umana. Ti piace un musicista, ti piace un quadro, ti piace un libro ma tessere la tela che li lega al mondo non è impresa facile, né veloce. Magari fortunata se hai modo di superare quei gradini che ti separano dalla bellezza dell’assoluto. Che è in noi, intendo. E noi siamo meravigliosamente sciocchi. Ma per restare al gioco io metto sul tavolo le mie carte, senza le quali sarei aria fritta: tutta la discografica di John Martyn e quella di Abdullah Ibrahim (e Dollar Brand di conseguenza), il ‘Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa, i ‘Canti Pisani’ di Ezra Pound, il ‘Caino’ di Byron, tutto Mirò, la tromba di Kenny Wheeler, il pianoforte di Paul Bley, tutto Alvin Curran, Ligeti, Penderecky, Zelenka, il medioevo, poi ‘Apocalypse Now’ e ‘Orlando’ al cinema…..


continua domani

mercoledì 21 ottobre 2009

DANIELE DUCA. EXPOSED IKONA PHOTO GALLERY in Campo del Ghetto Nuovo Venezia

Il 21 ottobre 2009, alle ore 18, verrà inaugurata a Venezia nella sede di IKONA PHOTO GALLERY in Campo del Ghetto Nuovo la mostra: “Daniele Duca. Exposed”
Exposed, esposto è sinonimo di messo in mostra, intimo che diventa pubblico. Oggi il confine tra dimensione privata e pubblica si fa sempre più labile: sappiamo tutto di tutti, ma non sappiamo cosa è nostro e cosa è collettivo. Gli oggetti inanimati di Duca sembrano rubati dal guscio personale di un individuo qualunque, che potrebbe essere anche quella persona che sta leggendo in questo momento: ciò che crediamo totalmente privo di interesse, diventa rito, e in quanto tale, seguito, epifania visibile da tutti. “Duca si lascia attrarre dalla continua provocazione del mondo elaborando la sua realtà ideale con la quale esprime la propria visione che non è assoggettata, per ironia o provocazione, alla connotazione ma che dalla concreta rappresentazione prende il pretesto per una rappresentazione simbolica e fantastica” (Enzo Carli). Dopo questa mostra, nessuna tazzina di caffè sarà più la stessa.

La mostra è accompagnata dal catalogo Exposed, testi a cura di Enzo Carli, 26 fotografie b/n.

Daniele Duca nasce ad Ancona il 24 marzo del 1967.
E’ giornalista, copywriter, fotografo professionista e collabora con le più prestigiose agenzi pubblicitarie italiane. E’ iscritto alla TP – Associazione Nazionale Pubblicitari professionisti di Milano e sostenitore ADCI (Art Directors Club Italiano).
Nel 2008 è stato invitato a far parte del gruppo “I Fotografi del Manifesto del Passaggio di Frontiera”, fondato e composto da fotografi quali Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin, Enzo Carli,Giorgio Cutini, Marco Melchiorri, Massimo Renzi, Loriano Brunetti, Sofia Valenti, Paolo Mengucci, Ferruccio Ferroni, Aristide Salvalai, Francesco Sartini, Luigi Erba e Stefano Mariani.
Alcune sue immagini sono state acquisite nel 2000 dal Museo di Storia della Fotografia della Fratelli Alinari di Firenze pubblicato su”Fotologia”, nonché acquisite dal Msinf – Museo Comunale dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia. 10 fotografie sono state donate al Museo Provinciale della Fotografia di Caltagirone. Nel 2008 Alinari 24 Ore ha pubblicato “Estensione”, una monografia di 70 immagini distribuite in Europa e Stati Uniti, curata da Enzo Carli,con prefazione di Simone Socionova e inserita nella sezione Alinari dei grandi Fotografi. (www.danieleduca.com)
Ikona VeneziaCampo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909

Laverna.net live a Venezia il 16 Maggio 2009

Intervista a Gigi Masin (Laverna) di Empedocle70 seconda parte



Parlaci del tuo rapporto che con internet e il download, credi che questi due fenomeni abbiano cambiato il modo in cui si produce e si ascolta la musica? Hai mai pensato di tornare al vinile?

La mia casa è felicemente piena di vinile, talvolta mi pare che suoni decisamente meglio… Certamente, la rete è un oggetto così semplice e meraviglioso, non ha ancora interrotto la sua veloce ascesa nelle nostre vite. La disponibilità di musica on-line è enorme, le possibilità che la rete offre per presentare la propria musica è, quanto meno, immensa. Qualcuno ha detto che in rete non c’è tanta musica ma ce n’è troppa…. Dove finisca la libertà di espressione e dove inizi la speculazione non è un tema di facile svolgimento. La totale libertà di download è apparentemente un opposto alla doverosa difesa del diritto d’autore, e come ogni opposto tende a somigliarsi, a specchiarsi e a piacersi.

A volte ho la sensazione che la possibilità di scaricare tutto, qualunque cosa da internet gratis abbia creato una frattura all’interno del desiderio di musica, una sorta di banalizzazione: insomma dov’è la spinta per un musicista a incidere un disco che con pochi euro riesci da solo a registrare e stampare quello che vuoi e chiunque può farlo? Alla fine diventa quasi un gesto quotidiano che si perde in un mare di download dove scegliere diventa impossibile … stiamo entrando in un epoca radicalmente diversa da quella che abbiamo vissuto finora? Come poter scegliere?

Sono convito che il kaos apparente nella moltitudine di musica disponibile sia una vera e propria strategia di mercato o sia diventata tale nel corso del tempo. Ora la musica è ovunque, negli ascensori, nei ristoranti, dai dentisti, supermercati, aerei, spiagge…. Poiché nella legge del mercato nulla è gratis, pare che il costo sia addebitato esclusivamente agli autori ed ai musicisti di quei brani. Pare chiare che non esiste una cultura dell’arte, ma un uso dell’arte, mediocre o villano se vuoi ma in stile con la pochezza, con la mancanza di un progetto, di una costruzione di una società e di una nazione che (se c’era) pare annientata e persa per sempre. Io mi chiedo sempre chi guadagna da tutto questo kaos, chi può trarne vantaggio. Si è deciso che la musica vada usata da ‘’pastura’’ in attesa di una pesca più remunerativa, vedi telefonini, abbigliamento, vacanze e mille altri ‘gabelli’ nascosti dal suono della musica. Siamo merce, dei ‘target’ commerciali e pure decidere di non esserlo più non è affare facile.

Sei un musicista veneziano .. come vedi la possibilità di fare musica elettronica o comunque avanguardia in una città come Venezia che da una parte sembra ormai addormentata nel suo passato e d’altra ospita un evento come la Biennale?

Venezia che dorme e muore è una bella cartolina che tutti comperano volentieri. Anche se falsa, l’immagine è appagante per addolcire il senso di morte e sconforto che genera il futuro. E poi dire ‘’morte a Venezia’’ suona dannatamente meglio che ‘’morte a Frascati’’, no? Venezia è una bottega, e io qui non ho nulla da vendere o comperare. Io amo la mia città, so che mi tradisce e che si fa beffe di me, ma non ho scelta. Il mio sentimento è puro e sincero. L’esperienza insegna ad essere un pescatore e attendere. Dopo aver chiamato musicisti da tutto il mondo, cugini, amici, parenti di parenti, chi organizza dovrà forzatamente ricominciare da capo. E metti che si sbaglia e mi richiama credendomi una cantautrice parigina? Siccome è successo veramente, io attendo una seconda possibilità. Imparerò il francese.

continua domani...

martedì 20 ottobre 2009

Simone Massaron in concerto 24 ottobre Milano


Laverna.net live a Venezia il 16 Maggio 2009

FIARI' ENSEMBLE e Gilbert Imperial in Concerto

AMERICAN PHASES
Giovedì 22 ottobre 2009
Teatro Vittoria, via Gramsci 4, Torino
ORE 20.15 RINFRESCO, ORE 21 SPETTACOLO
STEVE REICH Drumming: part I
DAVID LANG HeroinWed
STEVE REICH Electric counterpoint
MARC MELLIT SPlatter of Discontent
FIARI' ENSEMBLE
Luciano Condina, flauto
Gianluca Calonghi, clarinetto
Paolo Volta, violino
Massimo Barrera, violoncello
Gilbert Impérial, chitarra elettrica
Gianluca Angelillo, pianoforte
Riccardo Balbinutti, Simone Rubino, Andrea Toselli, Gabriele Bullita, percussioni
Claudio Fabro, voce
Marilena Solavagione, direttore
Video di Doug Aitken, William Wegman, Marco Brizio e Giorgio Risso

Intervista a Gigi Masin (Laverna) di Empedocle70 prima parte



Caro Gigi .. allora da quanto tempo sei nella musica e perché? Qual è il tuo background?

Senza la musica sarei un palo della luce, ma il vero amore è la radio. Da adolescente (sono nato nel 1955, a Venezia) passavo le notti ad ascoltare Radio Lussemburgo e seguivo ogni trasmissione di musica dell’epoca. Il sogno realizzato è stato diventare un dj ‘notturno’, trasmettere la musica che amavo nel modo e nel sentire più profondo. La chitarra è stata una forma di espressione, ho iniziato presto a scrivere canzoni, ad esplorare le accordature aperte, il blues, il folk. Era comunque molto frustrante, perché io mi divertivo molto, riempivo cassette su cassette, ma non interessava molto alle persone attorno a me. Poi l’incontro con il teatro, nella metà degli anni ’70 ed i miei primi esperimenti con la musica elettronica, i nastri pre-registrati, il suonare giradischi e mixer come fossero veri e propri strumenti. A metà degli anni ’80 mi sono regalato un piccolo sintetizzatore, con il quale ho realizzato il mio primo disco.

Credo che tu sia stato uno dei primi dj italiani a interessarti di ambient .. come è nata questa passione?

L’incontro, in teatro, con la musica di Ligeti e di Penderecki mi ha segnato profondamente. Il passo successivo è stato quello di proporre come dj radiofonico, di notte, quelle musiche che al mio sentire ricordavano quel senso di mistero e meraviglia. Ed è stato proprio in quel periodo, all’inizio degli anni ’80 che si è cominciato a parlare di ambient music associando peraltro forme di espressione assai diverse tra loro. Avanzare l’idea però, come ho letto recentemente da un autorevole giornalista, che il suono del mare è la migliore forma di ambient music possibile sia assolutamente ridicolo.

Come è nata la collaborazione con la net label Laverna?

L’amicizia con Mirco Salvatori, la sua testardaggine, mi hanno spinto a realizzare dei brani che sono stati pubblicati da Laverna con il titolo di ‘The Last DJ’ nella primavera del 2008. In realtà è stata per me una nuova primavera, dopo un lungo periodo di silenzio e disillusione. Il gruppo della Laverna è in realtà un magnifico convivio di persone d’arte e pare pure un’isola in mezzo al mare. Per ora è una vacanza meritata, poi dirà il futuro.

Come sono i rapporti tra chi fa Dj e la SIAE? Nelle tue produzioni con la Laverna hai optato per il modello di licenza Creative Commons, ce ne vuoi parlare?

Il tema del diritto d’autore mi pare che vada e venga come uno jo-jo ma in realtà non avviene la rivoluzione ed i campi avversi rimangono a guardarsi in cagnesco senza mordere. A metà degli anni ’70 avevo tentato di costruire un’associazione che favorisse una diversa sensibilità e qualche nuova possibilità (si chiamava E.M.A., Edizioni Musicali Autogestite) per chi suonava dal vivo o per la musica trasmessa dalle radio libere del periodo. Le Creative Commons rappresentano una maniera libera di affermare il proprio esistere d’autore, sebbene non risolvano in toto il problema economico dell’essere autore, o dell’essere pienamente protetto e tutelato. Non si tratta, a mio avviso, di essere pro o contro l’idea che sta alla base di un colosso come la SIAE, è che non capisco e non condivido il perché di una forzata centralità, di un’unicità di tale rapporto.


continua domani...

lunedì 19 ottobre 2009

Itinerari culturali con la Chitarra 6 edizione 19-23 novembre Taranto


MASTER CLASSES

Lorenzo Micheli, Lucia Pizzutel,Antonio Rugolo, Vincenzo Zecca

Gli incontri sono rivolti a chitarristi di ogni livello senza limiti di età. Le lezioni-studio approfondiranno gli aspetti tecnico-interpretativi dei brani musicali proposti dagli allievi e mireranno al miglioramento delle relative competenze musicali ed esecutive. Alla fine dei corsi gli allievi ritenuti idonei si esibiranno nel concerto finale. Da giovedì 19 a lunedì 23 novembre.


LABORATORIO DI MUSICA D’INSIEME

Lucia Pizzutel

L’espressione di sé in empatia artistica con gli altri, la crescita nella consapevolezza delle scelte artistico-musicali condivise, la scoperta e l’affinamento delle possibilità espressive del proprio strumento in contesto d’insieme, la conoscenza di stili musicali diversi e provenienti da realtà culturali del mondo anche molto distanti sono le basi di un lavoro che, a seconda del contesto, va dall’esperienza formativa di base fino alla ricerca dell’eccellenza. Ogni giorno un appuntamento di approccio pratico a quest’esperienza rielaborando ciò che già abbiamo e costruendo insieme qualcosa di nuovo. Da giovedì 19 a lunedì 23 novembre con concerto finale la sera del 23.


CONCERTIQUARTETTO “SANTORSOLA”, chitarre

Sabato 21 novembre ore 19.30

Cappella del Seminario

Lorenzo MICHELI, chitarra

Domenica 22 novembre ore 19.30

Cappella del Seminario

CONCERTO DEGLI ALLIEVI

Solisti e Orchestra di chitarre

Lunedì 23 novembre ore 19.30

Cappella del Seminario





Laverna per "Giardini Sospesi" - Bastioni S. Croce -Padova

Speciale Gigi Masin






venerdì 16 ottobre 2009

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte quinta


Empedocle70: Siete una netlabel veneta .. come vedete la possibilità di fare musica elettronica o comunque avanguardia in una città come Venezia che da una parte sembra ormai addormentata nel suo passato e d’altra ospita un evento come la Biennale?

LORENZO ISACCO: Hai ragione, come accennavo prima il tema dello spettacolo che abbiamo raccontato in breve prima è proprio questo: Venezia è un po’ un punto nodale per questa sinergia particolare, tra passato e futuro, tra decadenza e splendore, tra manualità e tecnologia. Venezia è una città unica al mondo, in tutto e per tutto, e qualsiasi proposta le si adatta perfettamente, anche propri per questa struttura del tessuto sociale molto differenziata. Ci sono i dormienti, che vivono nel passato, che vivono e gestiscono la città nelle sue molteplici forme. E ci sono i veglianti, che vivono la stessa città,negli spazi e modi che si sono spartiti con i dormienti. La Biennale è un esempio di vegliante straordinario, di risonanza mondiale. Gli abusivi di Piazzale Roma pure, per certi versi.. Venezia vive di queste contraddizioni e di questi contrasti netti e violenti, che possono rendere il terreno fertile per ambientazioni futuribili di incredibile interesse: la vediamo molto bene. Il problema è che le possibilità di fare musica spesso sono gestite da dormienti o da veglianti che sono provati dalla fatica di carpire una fetta di tempo/spazio ai dormienti e quindi sono concentrati a far crescere la poca erbetta nel proprio metro quadro. A mio parere, invece è la condivisine, il concetto di rete, non solo internet, che deve vincere e portare Venezia come esempio di illuminazione ed internazionalizzazione musicale a tutto tondo. Deve guardare a modelli come Londra che ha un angolo per ogni suono: ma vogliamo mettere gli angoli veneziani con quelli londinesi? Ora stiamo cercando di collaborare con i movimenti che sembrano voler svegliare la city fisica e metafisica, movimenti come il Creative Hub o i 40X e speriamo di poterci eleggere con Venezia e tutti i veglianti illuminati a portatori di suoni e musica, e non solo, come da 20 anni e più speriamo e desideriamo fare, per far ascendere Venezia a capitale mondiale delle opportunità artistiche.

MIRCO SALVADORI: Non è che la mia città dorma...tra l'altro sarebbe cosa impossibile visto il volume impressionante di gente che la ricopre da mane a sera! Venezia vive anche di suoni 'elettronicamente diversi' ma sono suoni club-oriented, dedicati ad un pubblico giovanilmente e giustamente da sballo (leggilo nel senso buono del termine eh?! ...basta solo il suono per sballare..ah, se lo capissero!...). Quello che credo manchi, a parte l'attività di un Teatro Fondamente Nuove che offre ricerca sonora a piene mani, è l'esperienza del suono elettronico così come la si vive nelle grosse metropoli quali Berlino o New York. Non dirmi che Venezia non ne avrebbe le possibilità. Per un motivo o per l'altro siamo sempre artisticamente al centro del mondo solo che la cosa non è risaputa da chi ha in mano le chiavi per aprire certe porte perennemente aperte però per quei suoni che io ritengo terribilmente deleteri...(Massimo Ranieri in Piazza San Marco?...)

MARIO MARINO: Come hanno detto Lorenzo e Mirco, Venezia potenzialmente non avrebbe nulla da invidiare nei confronti di qualsiasi capitale europea in termini di gente che ci passa con i relativi fermenti culturali che si porta dietro, né tantomeno in termini di suggestioni..


So che avete realizzato uno stretto rapporto da tempo con i nuovi metamondi fioriti in internet come second life, proiettando direttamente lì registrazioni di vostri live e installazioni, come mai questa scelta? Una stretta correlazione tra musica elettronica e virtuale? Un nuovo canale di promozione e di marketing?

LORENZO ISACCO: Si, tutto quello che hai detto è sicuramente vero. Ci siamo appassionati al mondo virtuale, per vari motivi, alcuni li abbiamo spiegati: affinità con il mondo opensource, affinità tra musica elettronica, i mezzi che la creano e i mezzi che la diffondono maggiormente, la rete, l’innovazione, il nuovi media, le possibilità di diffusione e la possibilità di raggiungere pubblici che non conosceremmo altrimenti. Molti suonano in Second Life da tempo. Tantissimi DJ anche molto famosi, ogni tanto,per diletto o per lavoro, suo non tramite un canale mediatico così affascinante e differente dal canonico. Noi siamo stati tra i primi a vedere le potenzialità di uno strumento del genere, nella ridondanza della vita sdoppiata: mondi virtuali che vedono se stessi proiettati su uno schermo reale, dove la gente reale vede il mondo virtuale, che a suo a volta rivede il mondo reale ivi proiettato.. Sembra complesso, ma non lo è: io nella realtà vedo proiettata la vita virtuale, interagisco con queste forme di video arte moderne e rivoluzionarie, faccio arte e la rivedo in tempo reale, proiettata, ma la vivo, e mentre la vivo in 3D, mi rivedo, proiettando la realtà nel metamondo.. Ricorsività di visioni ed interazioni. Affascinante. Siamo stati tra i primi al mondo, assieme per esempio alla Regione Toscana. Abbiamo portato questo strumento semplice ma affascinante in molti luoghi e ovunque ha avuto interazione con successo. Inoltre, se riusciremo, potremo avere una chicca non da poco con un piccolo pezzo di intromissione in un pomeriggio reale, con un artista virtuale (che però, “dietro” ha sempre un personaggio reale di indubbio peso artistico!).

Quali saranno le prossime uscite e le vostre prossime iniziative?

MIRCO SALVADORI: In qualità di direttore artistico mi occupo anche della ricerca suoni ed uso ovviamente anche MySpace come bacino di ascolto. Girando le varie pagine di questo favoloso libro scopri realtà sonore meravigliose: piccoli capolavori costruiti sull'immaginazione di, quasi sempre, giovanissimi artisti. Abbiamo parecchie cose in arrivo dalle più svariate parti del mondo ma preferiamo curarle bene e proporle solo quando riteniamo siano pronte per l'ascolto.
Dovremmo inoltre avere prossimamente in catalogo anche produzioni firmate da grossi nomi dell'ambient internazionale ma...riserbo è la parola chiave.

MARIO MARINO: 3 cose mi piacerebbero:
1. il secondo volume di "nocturnal emission".
2. una release audio-video con le registrazioni dal vivo del nostro prossimo evento "futuribile".
3. e poi lo so che un giorno, con un po' di fortuna, uscirà anche la release di molven..

giovedì 15 ottobre 2009

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte quarta


Empedocle70: A volte ho la sensazione che la possibilità di scaricare tutto, qualunque cosa da internet gratis abbia creato una frattura all’interno del desiderio di musica, una sorta di banalizzazione: insomma dov’è la spinta per un musicista a incidere un disco che con pochi euro riesci da solo a registrare e stampare quello che vuoi e chiunque può farlo? Alla fine diventa quasi un gesto quotidiano che si perde in un mare di download dove scegliere diventa impossibile … stiamo entrando in un epoca radicalmente diversa da quella che abbiamo vissuto finora? Come poter scegliere?

LORENZO ISACCO: Questa domanda mi piace moltissimo!!! Si, tutto vero, infatti la libertà e la semplicità di download ha un po’ banalizzato la musica e creato una specie di azione di rigetto per l’ascolto. Oggi è normale trovare chiunque con un hard disk esterno per PC con caricati giga di materiale da ascoltare, molto del quale è inascoltato, non piace, superfluo o addirittura è stato scaricato perché “piace a tizio e quando verrà a cena a casa mia faccio un figurone…”. Beh, purtroppo tutto quello che genera vantaggio, ha la giusta contropartita, e genera svantaggio. Oggi fare musica è facilissimo, renderla fruibile altrettanto, scaricarla ed ascoltarla è ancora più semplice, ed è spesso diventata una specie di droga (non parliamone oppure non ti basta la puntata di oggi).. Come orientarsi nel mare magno del suono che si trova in rete? Beh, facile e difficile allo stesso tempo.
Ti faccio io una domanda: oggi si sente spesso dire che non ci sono più bravi musicisti, bravi cantanti, che anche il cane del vicino può farsi un disco e pubblicarlo. Se poi va ad X Factor, ed è un bel personaggio ed è “disponibile” a certi compromessi, diventa un personaggio da classifica pazzesco! Ma poi, per il resto, è tutto piatto, tutto grigio.. non c’è più nulla da ascoltare.. E’ vero?
Beh, per molti penso e temo di si, ma a mio parere, tutto questo è falso. Oggi c’è moltissima scelta, diffusione, reperibilità.. posso ascoltare di tutto. Ma non è detto che sia tutto di qualità, ANZI.. Allora come fare? Beh,ascoltare, ascoltare ed ascoltare: non scaricare solo per la sindrome del possesso, ma con la volontà di fornire un servizio a se stessi! Ascoltare per giudicare se piace o meno, e poi magari diffondere.
Cosa c’è, allora, di meglio di appassionati che lo fanno costantemente? Che lo fanno perché lo considerano fondamentale? Piacevole? Imprescindibile? Allora fidiamoci di chi ascolta e diffonde quello che piace anche a noi, e fidiamoci di realtà come Laverna.net, e ascoltiamo la sua web radio, o guardiamo la sua web tv.. come eravamo pionieri negli anni 70, ora lo siamo nel senso della qualità degli ascolti e nella scelta del suono. Questa, secondo me, è la strada migliore.

MIRCO SALVADORI: Bisogna innanzitutto capire cosa si vuole ascoltare! Penso sia fondamentale limitare e limitarsi se si vuole continuare a mantenere un 'ascolto umano'. Bisogna tenersi informati sulle uscite della varie labels e poi andarsi a cercare quello che più interessa. Solo così si può mantenere un senso logico, nel caso contrario si arriva a fagocitare hard disk su hard disk di roba e non si riesce ad ascoltare più nulla, se non scampoli di brani dispersi e senza senso.

MARIO MARINO: Ricordo ancora quando andavo a Milano o a Ginevra a comprare dischi. E trovavo solo una piccola parte di quello che volevo! Oggi su una web radio tematica o su Last.fm riesco ad ascoltare una quota enorme di un filone musicale che mi interessa, o a leggere recensioni sulle Netzine o sui blog tematici. Per non parlare del peer to peer.. Insomma dalla solita cameretta non serve più uscire, altro che viaggi a Ginevra.. Viaggeremo per turismo.
Io personalmente ho adottato un mio sistema di archiviazione-fruizione della musica: cartelle tematiche con brani selezionatissimi che costruiscono percorsi sonori possibili per serate eventuali in cui metto musica come dj. Non ha senso secondo me riempire centinaia e centinaia di GB di album e di discografie complete che non ascolterai mai. Faccio il lavoro alla fonte, seleziono numerose playlist tematiche a cui cerco di dare un senso e che poi riascolto o propongo agli altri..

Empedocle70: Credete che il ritorno al vinile di cui tanto si parla, a fronte del crollo delle vendite degli ultimi anni, sia un fenomeno solido e destinato a durare?

MIRCO SALVADORI: Moda?...forse. Lo dico a malincuore visto il mio assoluto e spassionato amore per quelle cose nere e tonde che in moltitudine ordinata coprono le pareti del mio buen retiro. Non credo si tornerà mai alla diffusione del disco come nuovo risorto mezzo di ascolto suoni. E' moda di nicchia e ben venga ma non credo potrà avere chissà che futuro.

MARIO MARINO: sicuramente può durare ma solo come fenomeno di nicchia per irriducibili appassionati. E' come tutte le altre cose del mondo futuro, così come me lo immagino io: un insieme di comunità tematiche tra le quali ci sarà probabilmente anche quella del vinile..


Empedocle70: Il 16 maggio 2009 avete realizzato presso la Libreria Mondadori a Venezia vicino a Piazza San Marco un evento culturale chiamato “Un futuribile pomeriggio di inizio estate” interazioni immersive dentro l’immaginario elettronico, come è andata questa manifestazione? Come si è svolta? Ci sarà un seguito?

LORENZO ISACCO: Il 16 maggio del 2009 rimarrà per Laverna.net una data importante, in quanto per la prima volta abbiamo portato in un luogo di letteratura la nostra musica e le nostre idee. Da tempo, da un paio di anni, Laverna.net ha una certa familiarità e simpatia per i mondi 3D virtuali e tutte le innovazioni tecnologiche, in particolare legate al mondo Opensource, come testimonia l’apparizione nella puntata della trasmissione “Scenari” di Rai 3 del 4 aprile 2008. Inoltre alcuni di noi hanno una certa dimestichezza con le forme d’arte letterarie e ci siamo convinti di provare a proporre ad un pubblico non propriamente di affezionati dei nostri suoni, un prodotto multimediale completo, con interazioni di differenti forme e formule d’arte. E’ nato così, prima come esperienza umana e poi come proposta completa. Non era la prima volta che Laverna si cimentava in situazioni simili, ma per la prima volta il luogo, l’interazione, il pubblico a cui ci si rivolgeva ed un filo conduttore come il passato, la storia, la decadenza urbana e di costume, a raffronto con il futuro, l’energia, la tecnologia, il tutto legato da Venezia, città che è tutto questo. Laverna ed i suoi artisti italiani di punta, che guarda caso.. son quasi tutti legati a Venezia o di Venezia e dintorni.. Una esperienza molto interessante, ne ho già accennato prima e dato i link ad un video che una realtà di professionisti del settore video ha realizzato per e con noi. La Pixel Group che ha sposato gli ideali e la storia di Laverna, al fine di costruire un prodotto che ne narri la storia per portare a conoscenza dei più tutto il sottobosco musicale e tecnologico mondiale di cui abbiamo parlato nelle prime risposte. Una società di persone appassionate ed illuminate con le quali spero potremo collaborare ancora in futuro, anche per far crescere il mondo della musica indipendente.
Seguito. Si, sicuramente ci saranno dei seguiti. Più di uno: la cosa fondamentale di cui ci siamo accorti facendolo, è che uno spettacolo del genere è piaciuto. Persone che mai avevano approcciato queste tematiche, son rimaste buone buone sedute 2 ore a godersi quello che stava capitando davanti a loro. Ora vogliamo migliorare qualche piccola parte, aggiungere delle sorprese e far diventare il “pomeriggio intromissivo” una esperienza itinerante. Sicuramente ci rivedremo a dicembre in uno dei posti più interessanti per il livello delle proposte e per la struttura: l’auditorium del Centro Culturale Candiani di Mestre.

MIRCO SALVADORI: Una notte ho avuto come un'illuminazione...ho pensato - perché non proporre in pieno centro a Venezia u qualcosa che vada oltre il solito concerto e oltre la solita rappresentazione artistica. Perché non proporre un mix tra suono di ricerca, letteratura, video e web. Dalla semplice idea alla realizzazione il passo è stato (si fa per dire) breve e il risultato ci ha premiato in pieno. Quella di Venezia è stata la puntata zero, al Candiani di Mestre torneremo con l'esperienza e la voglia di proporre ancor meglio e di più la nostra 'fantasia elettronica'.

MARIO MARINO: Magnifica concretizzazione di sogni concentrati tutti in un unico evento.. Io da vecchio organizzatore di eventi elettronici, l'ho vissuto come una sorta di punto di passaggio tra l'evento classico in cui l'ambient è relegata sempre a introduzione al suono elettronico ballabile (techno, house, drum'n'bass), all'evento dal vivo in cui il suono da ascolto ritrova la sua centralità e le persone arrivano per ascoltare e si fermano ad ascoltare. Un grande esperimento che avrà sviluppi futuri emozionanti.




continua domani..

mercoledì 14 ottobre 2009

Chitarra e koto nella cultura giapponese

18° Festival di Milano Musica
TORU TAKEMITSU
Percorsi di Musica d’Oggi 2009
Giovedì 15 ottobre 2009, 0re 20.30
Villa Reale, Sala da Ballo-via Palestro 16
Chitarra e koto nella cultura giapponese
Elena Càsoli, chitarra
Kyoko Kawamura, voce e koto
Introduzione di Renato Meucci
Toru Takemitsu, Equinox (1984)per chitarra
Toshio Hosokawa, Koto-utaper koto e voce
Toru Takemitsu, In the woods (1995)per chitarra
Yatsuhashi Kengyo , Rokudan-no-shirabe (dan-mono)
Studio in sei parti" per koto
Yatsuhashi Kengyo, Shiki-no-kyoku (kumi-uta) “Quattro per koto e voce"
ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte terza


Empedocle70: Come sono i rapporti con la SIAE? Mi pare che voi avete optato per il modello di licenza creative commons, ce ne volete parlare?

LORENZO ISACCO: I nostri rapporti sono ottimi. I loro con noi un po’ meno...forse...
Il problema non sussiste praticamente più: si, noi abbiamo aderito alla CCL come dicevo prima e questa licenza ci permette di assolvere ai diritti d’autore degli artisti in modo autonomo ed automatico: l’artista decide di mettere a disposizione la propria opera in modo gratuito e libero, utilizzando come canale distributivo strutture come Laverna.net, che svolgono tale compito in totale armonia con tale licenza, facendo in qualche occasione anche da tramite tra gli autori ed i fruitori, che possono decidere di chiedere (passo fondamentale) l’utilizzo di certa musica direttamente all’autore. Forniamo, in qualche caso, anche questo tipo di consulenza, ed è anche per questo che abbiamo aperto le sezioni radiofoniche e video di Laverna.net. Lascio approfondire maggiormente la questione del funzionamento della licenza a Mario, che è un esperto del settore.

MARIO MARINO: Come ho detto le Creative Commons sono state decisive per la nascita delle Netlabel. Sarà anche perché io non ho mai pubblicato un disco vero e proprio, ma quando sento parlare di SIAE mi sembra di essere un ragazzino che si stupisce del racconto dei "vecchi": "ma davvero un tempo esisteva un baraccone burocratico che serve solo a mantenere i suoi dipendenti? Incredibile..". E' solo una piccola anticipazione di quello che sarà tra qualche anno. Se solo fossi in grado di descrivere bene lo sguardo smarrito dei dipendenti dell'ufficio SIAE di Padova quando siamo andati a chiedere l'autorizzazione per un evento musicale interamente basato su musica Creative Commons.. ("Open" allo Stalker di Padova il 12 Marzo 2005)...


Parlaci del rapporto che avete instaurato tra internet e il downloading, credete che questi due fenomeni abbiano cambiato il modo in cui si produce e si ascolta la musica? Avete mai pensato di tornare alla produzione del supporto fisico, cd, vinile?

LORENZO ISACCO: Domandona! Certo che l’ha cambiato, in modo radicale ed irreversibile! La possibilità di scaricarti solo un brano che ti piace, ha svincolato milioni di poveri impigriti fan che non osavano più andare in un negozio di dischi per comperare l’ultimo dico dell’artista XYZ che altro non era che un bel “The Best” uguale a quello di un anno prima, MA, attenzione, contenente ben UN inedito UNO! O due, quando erano generosi.
Beh, la rete, la diffusione, la facilità di fare “click” ed avere entro pochi minuti un brano (che se poi non ti piace lo butti via, oppure scarichi tutto il resto del disco) sono tutte cose che oramai la gente non potrà più dimenticare. Se hai uno smart phone, poi, spesso lo trasformi in una stazione multimediale, un lettore MP3 in piena regola. La comodità e facilità, la diffusione e la scelta per l’utente, sono tutte cose che son cresciute a dismisura con l’avvento del downloading. Il mondo della musica è radicalmente cambiato. Solo una cosa non cambierà mai: la musica!
E qui potrei parlare per ore, ma la cosa che mi preme dire, riguardo alla tua domanda, è che la musica è sempre stata e sempre sarà una forma d’arte per feticisti. Chi più chi meno. Come la scultura, la pittura, la scrittura.. Avere “in mano” i l prodotto dell’arte dell’artista è una necessità alle volte quasi fisica. Ecco allora che in un’era nella quale apro il cellulare, metto le cuffie, digito “musica ambient” e scarico gratuitamente dei brani di elevata qualità artistica da Laverna.net (non è pubblicità, vero?) il disco o il CD acquisiscono una importanza quasi esclusivamente per feticisti. Ma è proprio in quest’ottica che non moriranno mai, anzi, è proprio di questi tempi la rinascita, in termini molto più ridotti, anche dati i sempre alti costi di produzione, proprio del vinile, in particolare.
E’ un oggetto da collezione, da esibire agli amici, da guardare e riguardare he he..
E per i puristi del suono, è indubbio che il vinile produce, nelle condizioni migliori, il miglior suono ancora attualmente possibile. Detto questo, non ti svelo niente per ora, ma il 10 di dicembre, se ti farà piacere, potremo fare un annuncio simpatico che.. si sposa appieno con questa domanda.

MIRCO SALVADORI: Come ti ho accennato prima, io arrivo dall'era vinilitica. Per noi il passaggio al cd è stato traumatico: ci dava fastidio l'impossibilità di avere in mano una copertina, il non poter leggere tutte le sue note ed impararle a memoria - virgole comprese - ma eravamo dei pazzi! E non credere, lo siamo ancora e forse di più! Siamo riusciti a passare dal vinile al cd e dal cd al download (free!) senza andare ad interrompere il flusso dell'immaginazione e della fantasia uditiva e questo sta a significare che tutti quei discorsi sull'insostituibilità del disco son cose che lasciano il tempo che trovano. Certo: ancor oggi mi vado a scegliere un buon vinile dalla mia discoteca e me lo ascolto con gusto ma questo non mi limita e non mi impone di non andarmi ad ascoltare, per esempio, un buon Enrico Coniglio downlodato di fresco dal nostro sito con il suo nuovo lavoro.

MARIO MARINO: Quoto in pieno il buon Mirco! Io adoro il vinile ma ho sempre cercato di correggere tendenze feticistiche che molto spesso ho notato in noi musicofili. Il supporto, compreso il nobile PVC, è pur sempre un pezzo di plastica, conta solo il suono che ne esce..




continua domani..

martedì 13 ottobre 2009

Speciale Laverna.net: intervista con Empedocle70 parte seconda


Empedocle70: Quali sono i titoli che hanno funzionato meglio in termini di download?

MIRCO SALVADORI: Ovviamente è Mario che ti darà una risposta esaustiva, posso però dirti che l'exploit impressionante di Gigi Masin con il suo 'The Last dj' è stato qualcosa che ci ha assolutamente commosso. Vedere come da più parti del globo arrivassero messaggi di pura esultanza da persone con culture musicali magari diverse da quella che potrebbe esser una cultura elettronica tout court...impressionante!

MARIO MARINO: Beh su tutti lo splendido album di Gigi Masin che è letteralmente volato oltre quota 3.000 .. E' il lavoro che ha avuto più download in rapporto alla sua pubblicazione relativamente recente. Una gemma di pura poesia ambientale..
E poi la bellissima raccolta Nocturnal Emission curata da Mirco, (circa 6.000) e la vecchia raccolta degli inizi "Red Planet vol.1" (oltre 13.000).

Empedocle70: Quali musiche vi pentite di aver fatto e quali invece avreste voluto e non siete riuscite a realizzare?



LORENZO ISACCO: Finora nessun pentimento: tutto quello che abbiamo pubblicato era il meglio che avevamo a disposizione nel momento in cui lo abbiamo pubblicato: mai abbiamo preteso né mai rimpianto, e penso che questo spirito sia stato finora molto apprezzato da tutti gli artisti che in qualche modo hanno deciso di collaborare con Laverna.net. Mentre quello che non siamo riusciti a realizzare.. c’è ancora tanto tempo davanti a noi..

MIRCO SALVADORI: Come dice il buon Lorenzo, assolutamente nessun pentimento, il futuro è davanti a noi e l'Oceano del Suono deve 'farsi navigare' per molto ancora...

MARIO MARINO: L'inizio dell'etichetta come contenitore di cose diverse provenienti dalla scena locale, ci è servito per partire. Non ha senso un'etichetta senza una linea estetica, senza un progetto sonoro.. Ma forse senza quelle prime sperimentazioni non ci sarebbe potuto essere lo sviluppo di cui stiamo parlando..


Empedocle70: Il fenomeno delle etichette indipendenti sembra essere una cosa relativamente recente in Italia e comunque legata più all’indie rock o al punk, la mia sensazione è che comunque sia le indipendenti che le major cerchino di dare all’ascoltatore consumatore ciò che vuole, da parte delle label indipendenti forse c’è la possibilità di un rapporto più fidelizzato col proprio mercato, basato sulla qualità e la propria reputazione. Alla fine non credo che abbia importanza la vastità del mercato ma quello che si fa … alla fine che differenza c’è tra un cdr da 30 copie e . l’ultimo disco di Madonna?

LORENZO ISACCO: Beh, direi la qualità di incisione, alle volte, ma non sempre. E la popolarità del disco, che però non è PER NULLA sinonimo di qualità del prodotto.
Le etichette indipendenti, come possono tranquillamente essere identificate le NET LABELS, possono dare spazio alla qualità e soprattutto a cioè che si ama. Non mi permetto di dire che l’ultimo disco di Madonna (che tra l’altro mi piace tantissimo) non sia un bel disco o non sia di qualità. Però posso tranquillamente affermare che noi produciamo solo ciò che ci colpisce, che ci piace veramente. Il resto non lo pubblichiamo, e in un mondo come quello tecnologicamente avanzato, dalle mille opportunità date dalla rete, ci piace affermare che grazie alla rete possiamo pubblicare il lavoro di chiunque, e che chiunque si può pubblicare da solo i proprio lavoro. La differenza sta nel lavoro di grande passione che svolgiamo nel selezionare, consigliare, presentare e diffondere, in varie forme, ed anche annoverando tra le nostre fila personaggi di qualifiche notevoli (redattori di Rockerilla, speaker radiofonici, artisti di fama internazionale..). Quindi concordo con te, si, certo: è un fenomeno relativamente giovane (e non solo in Italia) e soprattutto il movimento dovuto alle possibilità tecnologiche imperanti e prorompenti, ha dato una spinta in avanti notevolissima, ma la differenza non sta quasi mai nella qualità del prodotto, ma nella passione con la quale si desidera fare bene il proprio mestiere (a nostro vantaggio) e l’impatto economico sviluppabile ai fini distributivi (a vantaggio delle cosiddette major).

MIRCO SALVADORI: che differenza c'è tra il vino confinato dentro un contenitore tetrapack e venduto attraverso la grossa distribuzione ed un rosso d'annata?.....

MARIO MARINO: per le Netlabel la cosa è un po' differente rispetto alle etichette indipendenti. Sembrerebbe che l'immaginario elettronico in Rete trovasse il proprio terreno naturale. La gran parte delle netlabel delle origini, ma anche di oggi, sono orientate tra le miriadi di filoni differenti dell'elettronica. E' come se si fosse creato un cortocircuito tra la cameretta, luogo principe delle (auto)produzioni del musicista elettronico e il canale di diffusione delle stesse divenuto oggi la Rete (guarda caso sempre dalla stessa cameretta...).

Ogni passaggio intermedio viene azzerato. Ci sono anche dei "contro" certo, ma io adoro questa dimensione orizzontale che scavalca il mercato e collega direttamente musicista e fruitore.. e anche se crea difficoltà contingenti al musicista, questa sorta di liberazione dell'arte, secondo me alla lunga porterà soprattutto benefici per i VERI musicisti.
Non credete a chi dice che la musica morirà. Forse perderà spazio la produzione discografica e riprenderanno la centralità perduta le esibizioni dal vivo..


Empedocle70: Che rapporti avete con i vostri musicisti? Come scegliete gli esordienti da promuovere con la vostra etichetta?

LORENZO ISACCO: I rapporti sono i più disparati: essendo possibile inviare materiale da un capo all’altro del mono, i rapporti possono essere molto cordiali, quasi amicali, ma pur sempre distaccati quando si pubblicano dei lavori di artisti stranieri, mentre per tutti, essendo noi tutti profondi appassionati, la cosa fondamentale, quando possibile, è un contatto diretto, una forma di amicizia nei confronti degli artisti italiani e magari anche quelli più vicini a noi. E’ così che sta evolvendo sempre più Laverna: è un punto di incontro, una crew nel vero senso della parola. Una comunità di amici, che prediligono il contatto umano, a contrasto con l’alta tecnologizzazione che la vita ci offre (e che Laverna sfrutta a proprio vantaggio).
Un giorno, qualcuno che ben rappresenta il suono ambient e non solo a livello italiano e che, vivendo vicino a noi è diventato pilastro umano del progetto, ha detto una cosa che spiega appieno cos’è, oltre che una net label, Laverna.net: “[..] si è trattata di una splendida esperienza umana [..]”. E se non ci credete, potete andare ad ascoltarlo qui:
http://www.laverna.net/VIDEO/OSplayer.swf?file=event09/1.flv

MARIO MARINO: Due vie, solitamente. Arrivano dei demo sotto forma di link a file audio. Le cose più diverse. E poi dall'iterazione diretta con musicisti con cui collaboriamo e che conosciamo personalmente. Il bello è che in entrambi i casi è la vicinanza del progetto sonoro a determinare la reciproca scelta.




continua domani..