lunedì 5 novembre 2007

'Acrostici' di Fauvel

Come ha scritto Fausto Bottai, io devo ad un acrostico lo pseudonimo con il quale mi presento in questo blog. Ne approfitto: userò il tema 'acrostico' come pretesto per questo mio primo intervento su 'Chitarra e dintorni'. Penso non occorra spendere molte parole per spiegare ciò che questo termine significa e donde viene. Basta dare un'occhiata qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Acrostico
D'altra parte, chi impostasse un'indagine su questa parola in un qualsiasi motore di ricerca su Internet, si troverebbe immediatamente sommerso.. da una valanga di risposte. In uno dei siti in cui si offrono alcuni esempi di acrostici, ci imbattiamo, guarda caso, in una nostra vecchia conoscenza:
http://www.kore.it/caffe/acro.htm
La lettura di queste 'poesie al quadrato' impone alcune ulteriori riflessioni sul c.d. ungarettismo di Fausto Bottai. Con il testo 'Come affogare in un bicchier d'acqua' eravamo infatti di fronte ad un esempio tipico di parodia letteraria. I giochi poetici di cui sopra sono invece, in modo, direi, 'inquietante', strutturalmente diversi. Si tratta infatti, come confessa l'autore stesso, di testi composti integralmente da autentiche citazioni ungarettiane. Insomma, ci sta parlando un falso Bottai o un vero Ungaretti (o viceversa)? Oppure, detto in altri termini, quanti messaggi sono potenzialmente contenuti nel messaggio originario x di y, se un qualsiasi z si 'diverte' a ricomporre, secondo le regole più o meno arbitrarie della 'ars combinatoria', un messaggio (apparentemente) nuovo, ma in realtà composto da frammenti del vecchio?In questo caso si tratta, ovviamente, e fortunatamente, di un gioco, ma... la storia dell'umanità è piena di eventi che hanno almeno come concausa o pretesto o scusa o giustificazione più o meno strumentale meccanismi che potrebbero sembrare giochi, da un certo punto di vista, ma, se 'presi sul serio', possono far tremare vene e polsi...Restando in tema di acrostici, vi consiglio di dare un'occhiata qui:
http://www.renneslechateau.it/romelechateau/index.php?id=3
laddove, volendo, al di là della lettura della singola pagina, si può spaziare sul tema cui allude l'estensore della nota in questione: l'enigma di Rennes-Le-Chateu, ovvero, due passi in più, ed eccoci nel bel mezzo del mistero del Priorato di Sion (cui nuova popolarità venne dal successo del romanzo di D.Brown 'Il Codice da Vinci'). Ma ancor più mi piace citare il mistero cui allude un altro, indubbiamente più nobile, precedente letterario, quello contenuto nel racconto 'Tlon, Uqbar, Orbis Tertius' di Jorge Luis Borges:
http://www.flickr.com/photos/66142995@N00/306650090/
Qui, poiché la 'cosa segreta' da custodire e tramandare sembrerebbe, fino a prova contraria, del tutto inesistente, beh, paradossalmente, quasi senza volerlo, siamo molto più vicini al VERO di quanto lo siano tanti accaniti cercatori di VERITA'. Quanto a coloro che la VERITA' presumono di averla già in tasca, per carità, non vale manco la pena di parlarne...
Fauvel


p.s. certo l'opera e la figura di Jorge Luis Borges offrono non una, ma molte chiavi di lettura di cui possiamo giovarci anche nell'analizzare il vero-falso Ungaretti di Bottai. Uno dei personaggi dei racconti di Borges non riscrive forse il 'Chisciotte'? E sul pianeta Tlon tutte le opere non sono forse dovute ad un solo autore, atemporale e anonimo? Senza parlare della Biblioteca di Babele, 'i cui scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici' come dire tutti i libri che sono stati, sono, saranno e potrebbero essere scritti.. Di fronte a questo oceano, non dico 'finti' autori di poesiole come Fausto Bottai, ma 'veri' autori di opere letterarie ben più complesse e importanti, in fondo, non sembrano bambini che giocano con le pistole ad acqua?

1 commento:

fausto bottai ha detto...

Aggiungo questa postilla al presente articolo, perché solo ora Fausto Bottai mi ha fatto pervenire un ennesima poesia composta da frammenti ungarettiani: la caratteristica unica (e forse irripetibile) di questa poesia consiste nel fatto che in questo caso l'acrostico riporta per intero il testo di un componimento di Ungaretti:

Mi sono accoccolato
In un ghirigoro di nostalgie.
Lontano lontano
Lasciando
Un abbraccio di lumi nell'aria torbida.
Mi sono accoccolato
In questo mio silenzio
Nell'aria spasimante
Ora
Di tenebre
Immortali.
Ma nel cuore un superstite
Minuto di vita m'illumina.
E forse io solo
Nel buio delle valli
Sono un grumo di sogni
Ora ch'è notte.

Facile forse ironizzare sulla brevità di questa poesia.. In fondo, qualcuno potrebbe obiettare, si tratta soltanto di 17 lettere, quindi anche il nuovo componimento poetico sarà composto di soli 17 versi! Insomma, ancota un testo brevissimo, telegrafico. Fausto Bottai ha obiettato a questa possibile obiezione dichiarando che, secondo il suo personale e insandacabile giudizio, questa non sarebbe una poesia, ma.. un poema! e che molto difficilmente scriverà mai (o per meglio dire, assemblerà) un testo più lungo di questo. Non so se, resi edotti di tale ineluttabile evento, i lettori si sentano.. più angosciati o più sollevati.. Eh,eh!
Fauvel